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LA VOGLIA MATTA

1962 – DCP – colore – 110’

Regia: Luciano Salce
Sceneggiatura: Castellano e Pipolo, Luciano Salce dal racconto Una ragazza di nome Francesca di by Enrico La Stella
Fotografia: Erico Menczer
Montaggio: Roberto Cinquini, Gisa Radicchi Levi
Scenografia: Nedo Azzini
Musica: Ennio Morricone
Costumi: Giuliano Papi
Interpreti : Ugo Tognazzi (Antonio), Catherine Spaak (Francesca), Gianni Garko (Piero), Franco Giacobini (Carlo), Fabrizio Capucci (Enrico), Diletta D’Andrea (Maria Grazia), Jimmy Fontana (Jimmy), Beatrice Altariba (Silvana), Oliviero Prunas (Veniero), Margherita Girelli (Marina), Lilia Neyung (la “cinese”), Luciano Salce (Bisigato), Corrado Pantanella (Flavio), Stelvio Rosi, Carlo Pes, Donatella Ferrara, Maria Marchi, Edy Biagetti
Produttori: Isidoro Broggi, Renato Libassi
Produzione: D.D.L., Lux Film, Umbria Film

Il film è stato restaurato in 4k da CSC-Cineteca Nazionale in collaborazione con Compass Film S.r.l. che ha messo a disposizione i negativi scena e colonna. Tutte le lavorazioni sono state realizzate presso il laboratorio Studio Cine S.r.l.

SINOSSI

Durante un fine settimana l’industriale milanese Antonio Berlinghieri, quarantenne, sta andando con la sua Alfa spider a Pisa a trovare il figlio. Antonio si imbatte nella sedicenne, Francesca, che gli chiede un po’ di benzina per gli amici rimasti in panne. Un po’ per scherzare, un po’ perché interessato a Francesca, Antonio si lascia coinvolgere dal gruppo dei ragazzi, che lo invitano a passare con loro la domenica in uno chalet sul mare. Qui Antonio cerca di colmare in qualche modo le differenze di mentalità e di gusti che derivano dall’età trovandosi però sempre sull’orlo del ridicolo. L’industriale ha un fondo di ipocrisia borghese e stenta a capire la spregiudicatezza di questi giovani, pur essendone nello stesso tempo affascinato.

IL REGISTA: Luciano Salce

Regista, sceneggiatore e attore, classe 1922. Sopravvissuto ai campi di lavoro in Germania, porta a termine i suoi studi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica e inizia a lavorare alla radio, al cinema ed a teatro. Dopo un paio di film diretti in Brasile, debutta alla regia in Italia con Le pillole di Ercole, cui a stretto giro seguono Il federale, svolta verso la commedia adulta della carriera di Tognazzi e debutto di Morricone, La voglia matta e Le ore dell’amore. In un filone incentrato su graffianti commedie di costume e politiche, si ricordano tra i suoi più importanti successi: Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, Fantozzi, L’anatra all’arancia, Il secondo tragico Fantozzi, Vieni avanti cretino.