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L’UFFICIALE E LA SPIA

L’UFFICIALE E LA SPIA

L’UFFICIALE E LA SPIA

FRANCIA, ITALIA

L’UFFICIALE E LA SPIA J’accuse

2019 – 35mm – colore – 126’

 

Regia: Roman Polanski

Sceneggiatura: Robert Harris, Roman Polanski dal romanzo di D. di Robert Harris

Fotografia: Pawel Edelman, Psc

Montaggio: Hervé De Luze

Scenografia: Jean Rabasse, Adc

Musiche: Alexandre Desplat

Costumi: Pascaline Chavanne

Interpreti: Jean Dujardin (M. G. Picquart), Louis Garrel (A. Dreyfus), Emmanuelle Seigner (Pauline Monnier), Grégory Gadebois (Comandante Joseph Henry), Hervé Pierre (Gen. Gonse), Didier Sandre (Gen. Le Mouton De Boisdeffre), Wladimir Yordanoff (Gen. Mercier), Mathieu Amalric (Alphonse Bertillon), Damien Bonnard (Jean-Alfred Desvernine), Eric Ruf (Col. Sandherr), Laurent Stocker (Gen. De Pellieux), Michel Vuillermoz (Col. Du Paty De Clam), Vincent Grass (Gen. Billot), Denis Podalydes (Maître Edgar Demange), Vincent Perez (Louis Leblois), Melvil Poupaud (Maître Fernand Labori), Laurent Natrella (Ferdinand Walsin Esterhazy)

Produttore: Alain Goldman in coproduzione con Luca Barbareschi

Produzione: Légende (Fr), RP Productions (Fr), Eliseo Cinema (It), Rai Cinema (It)

Distribuzione Italiana: 01 Distribution

 

sinossi

Il 5 gennaio 1895, il Capitano Alfred Dreyfus, promettente ufficiale, viene degradato e condannato all’ergastolo all’Isola del Diavolo con l’accusa di spionaggio per conto della Germania. Fra i testimoni di questa umiliazione c’è Georges Picquart, che viene promosso a capo della Sezione di statistica, la stessa unità del controspionaggio militare che aveva montato le accuse contro Dreyfus. Ma quando Picquart scopre che tipo di segreti stavano per essere consegnati ai tedeschi, viene trascinato in una pericolosa spirale di inganni e corruzione che metteranno a rischio non solo il suo onore ma la sua vita.

nota critica

“(…) Una delle vicende cardine per la formazione della civiltà occidentale del XX secolo viene qui ri-declinata instaurando una lucidissima dialettica tra gli stili storicizzati del cinema “riconosciuto” come il figlio più fulgido della modernità. Roman Polanski asciuga le proprie inquadrature da ogni compiacimento o (auto)indulgenza regalandoci un’immensa lezione di etica delle immagini che possa favorire ogni futura riflessione critica sui troppi Dreyfus della Storia. Un film meravigliosamente contemporaneo e di un nitore assoluto: voulez-vous la lumière?” (Pietro Masciullo, sentieriselvaggi.it, 20/11/2019)

festival e premi

2019 Mostra di Venezia – Concorso: Gran Premio della Giuria Grand, Premio FIPRESCI, Premio Green Drop, Premio Sorriso Diverso Venezia

2020 Hong Kong Jewish FF: Premio del Pubblico 

2020 César Awards: Miglior Regista, Sceneggiatura non Originale, Costumi

2021 Portuguese Film Academy Sophia Awards: Miglior Film Europeo