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Premi XXI edizione

Premi XXI edizione

Premi

XXI EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO | 31 OTTOBRE – 7 NOVEMBRE  2020

premi

 

Ulivo d’Oro “Premio Cristina Soldano al Miglior Film” a ‘Twelve Thousand’ di Nadége Trebal (Francia)

Premio per la Miglior Sceneggiatura a “Disco” di Jorunn Myklebust Syversen (Norvegia)

Premio per la Miglior Fotografia a “Scandinavian Silence” di Martti Helde (Estonia, Francia, Belgio)

Premio Speciale della Giuria ex aequo a “Sister” di Svetla Tsotsorkova (Bulgaria, Qatar)
e a “Lara” di Jan-Ole Gerster (Germania)

La giuria FIPRESCI composta da Nikos Giakoumelos, Aylin Sayin Gonenc e Ignazio Senatore
ha premiato La
belle indifference di Kivanc Sezer (Turchia, 2019)

Premio SNGCI per il Migliore Attore Europeo a Corinna Harfouch per il film ‘Lara’ di Jan-Ole Gerster

Premio Cineuropa a ‘Open Door’ di Florenc Papas

Premio Mario Verdone a Phaim Bhuiyan per ‘Bangla’

Premio del pubblico a ‘Open Door’ di Florenc Papas

Premio FIPRESCI a ‘La belle indifference’ di Kivanc Sezer

 Premio Emidio Greco a ‘Amateur’ di Simone Bozzelli

Premio Puglia Show a ‘Anche gli uomini hanno fame’ di G. Licchelli, F.Lorusso, A.Settembrini

Premio Rai Cinema Channel a ‘C’è di mezzo il mare’ di Davide Angiuli

 Premio CGIL per il miglior corto sul lavoro a ‘Sottosuolo’ di Antonio Abbate 

A Michele Venitucci i Premi Cinecibo e Apollonio 150
per il film ‘The food Club’ di Barbara Topsøe-Rothenborg

 Premio UNISALENTO a ‘Senza tenere premuto’ di Paolo Strippoli

Premio Rotary Club Lecce a ‘La ragazza col braccialetto’ di Stèphane Demoustier

motivazioni

I 12 film in concorso, selezionati dal direttore insieme a Luigi La Monica, sono stati giudicati dalla giuria Ulivo d’Oro, presieduta da Katriel Schory e composta da Beatrice Fiorentino, Mathilde Henrot, Antonio Saura, Mira Staleva ha assegnato i seguenti premi:
 
Ulivo d’Oro “Premio Cristina Soldano” al Miglior Film a “Twelve Thousand” di Nadége Trebal (Francia) “Per il suo primo film narrativo DOUZE MILLE, Nadège Trébal compie la scelta rischiosa di ispirarsi a un’ampia gamma di diversi generi cinematografici, senza che, però, il suo film rimanga ingabbiato in alcuno di essi: musical, realismo sociale, documentario, edonismo. Mentre il film si distacca da tali generi, il racconto e i suoi personaggi si interrogano su che cosa renda vivido un desiderio”.
Premio per la Miglior Sceneggiatura “Disco” di Jorunn Myklebust Syversen (Norvegia) con la seguente motivazione: “Intenso coming-of-age immerso nelle acque torbide degli estremismi religiosi, DISCO getta luce su un fenomeno contemporaneo sinistro e inquietante, oscillando a ritmo di dance tra fede e impulsi vitali, tra luce e oscurità”.
Premio per la Miglior Fotografia a “Scandinavian Silence” di Martti Helde (Estonia, Francia, Belgio) con la seguente motivazione: “Il film si serve della fotografia in bianco e nero per illustrare i pensieri interiori dei personaggi e, al contempo, mostrare dei bellissimi paesaggi, un contrasto molto più efficace delle parole nel raccontarci la tragica realtà dei personaggi stess”.
Premio Speciale della Giuria ex aequo a “Sister” di Svetla Tsotsorkova (Bulgaria, Qatar) “Per la sicurezza visiva e narrativa con cui la regista S. Tsostsorkova ha costruito questa storia di tre donne che vanno avanti con la loro vita in un’area rurale, una storia di piccole bugie familiari e di un rapporto tra sorelle” e a “Lara” di Jan-Ole Gerster (Germania). “Per l’eloquente descrizione di una donna e madre e delle complesse relazioni emotive coinvolte nella condivisione della sua passione per la musica con il figlio”.
La giuria FIPRESCI composta da Nikos Giakoumelos, Aylin Sayin Gonenc e Ignazio Senatore ha premiato La belle indifference di Kivanc Sezer (Turchia, 2019) “Il film racconta l’insicurezza economica vissuta dalla nuova borghesia e coglie attentamente i dilemmi dei nostri tempi attraverso prove attoriali strabilianti ed elementi surreali. È un invito a mettere in discussione lo stile di vita e le abitudini dei colletti bianchi, che appaiono in contraddizione con la loro crisi finanziaria nell’era neo-liberista. Un film che, soprattutto, infrange i normali schemi narrativi in nome dello sviluppo dei personaggi”.
Premio SNGCI (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani) assegnato dai soci del Sindacato e dal Presidente Laura Delli Colli al migliore attrice/attore europeo a Corinna Harfouch per il film “Lara” di Jan-Ole Gerster (Germania)per di con la seguente motivazione. Nel ritratto di una donna che riversa soprattutto sul figlio le sue (frustrate) ambizioni personali Corinna Harfouch regala alla protagonista dell’opera seconda di Jan-Ole Gerster una performanceinteressante e ricca di contraddizioni ma, soprattutto, di dettagli minuziosi. Un protagonismo, il suo, che si coglie anche nelle sfumature della sua interpretazione.
Il SNGCI assegna anche una Menzione speciale per Josefine Pettersen nel cast di “Disco” di Jorunn Myklebust Syversen (Norvegia).
Una giovane attrice che dalla serie teen ‘Skam’, popolarissima anche in Italia, rivela nel film di Jorunn Myklebust Syversen, la capacità di interpretare con sorprendente naturalezza un ruolo ambivalente che domina con sicurezza in un’interessante performance.
La giuria del Premio Cineuropa, composta da Valerio Caruso ha assegnato il riconoscimento a Open door (Albania) di Florenc Papas.
Il Premio del pubblico va a Open Door (Albania) di Florenc Papas.
Il Premio Mario Verdone 2020, undicesima edizione, è stato assegnato dai fratelli Verdone a Phaim Bhuiyan per Bangla con la seguente motivazione: È a Roma, in una Roma periferica e multietnica che con Bangla Phaim Bhuiyan si mette alla prova con leggerezza e originalità in una ricerca di sé che racconta turbamenti e dubbi adolescenziali con freschezza, ma soprattutto con una sincerità a tratti perfino spudorata che diventa umorismo puro. Il suo caso di coscienza sul sesso pre-matrimoniale, proibito dalla religione anche a un musulmano che parla molto romano, si trasforma in una Bollywood al Pigneto e i suoi “comizi d’amore” con le radici in Pakistan hanno il cuore a Torpignattara.
L’ottava edizione del Premio Emidio Greco, che ha nel comitato di selezione: Jacopo Chessa, Lia Furxi, Alberto La Monica,  è stato assegnato dalla giuria composta dalla famiglia Greco ad Amateur di Simone Bozzelli con la seguente motivazione: Per la capacità di affidare al breve spazio di un cortometraggio un racconto credibile, attuale e coinvolgente, per la naturalezza della recitazione dei due giovani protagonisti e per la regia precisa e puntuale che non indugia mai in inquadrature o in soluzioni di convenienza, l’ottava edizione del Premio Emidio Greco va ad Amateur di Simone Bozzelli, con l’augurio per il giovane regista di continuare ad affrontare storie e personaggi che sappiano raccontare senza artifici la nostra contemporaneità.
La giuria della sezione Puglia Show, composta di Eugenie BottereauFrancesca Manno Giulio Mastromauro, ha assegnato il Premio Centro Nazionale del CortometraggioPremio Augustus Color, a Anche gli uomini hanno fame di Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso, Andrea Settembrini, con la seguente motivazione: “Una testimonianza sincera e appassionata che con sguardo intimo ripercorre la memoria, tra passato e presente, affacciandosi su una quotidianità che lega luoghi e protagonisti e che diviene poesia”.
Menzione speciale a Mia sorella di Saverio Cappiello.
Premio Rai Cinema Channel di euro 3.000 è stato assegnato dalla giuria composta da Maria Federica Lo Jacono e Manuela Rima a C’è di mezzo il mare di Davide Angiuli con la seguente motivazione: “Nella sua breve durata risulta incisivo e diretto, mettendo in luce due sentimenti opposti che sono il motore trainante del corto, la spensieratezza e la paura dinanzi alla medesima cosa: il mare che lungo l’orizzonte trascina con sé destini mai scelti. Da un lungomare dove, sotto l’ombrellone, si consuma ogni bene alla Libia il viaggio non è mai stato così breve e intenso”.
Il Premio Unisalento, assegnato dalla giuria composta dagli studenti del Cineclub Universitario, attività di promozione e studio della cultura audiovisiva erogata dal Centro Interdipartimentale di Ricerca in Digital Humanities dell’Università del Salento e sostenuta dalla Fondazione Apulia Film Commission, va a Senza tenere premuto di Paolo Strippoli con la seguente motivazione: Per l’innovazione stilistica e tecnica, capace di trascendere il mezzo di fruizione e di mantenere alta l’attenzione per tutta la durata del cortometraggio. Gli attribuiamo il merito di essere riuscito a mostrare quanto possa essere facile perdere il controllo dell’immagine del proprio personaggio, raccontando una storia ricca di dettagli, fino a sfociare nel climax surreale, che resta preda delle ciniche dinamiche dell’uso quotidiano e inarrestabile del medium.
Menzione speciale a Stranger di Antonio Stea, perché in pochi minuti ha saputo esibire una ricerca tecnica, stilistica e intellettuale, utilizzando il doppio linguaggio colto/ ricercato e semplice/ immediato, con scenografie curate nei minimi dettagli e particolari effetti sonori. Appropriandosi di elementi del mondo videoludico, genera un simbolismo che evidenzia l’uomo e la sua sacralità, lasciando la porta aperta alla libera interpretazione.
 
Premio CGIL Puglia per il miglior corto sul lavoro è stato assegnato dalla giuria composta da Pino Gesmundo (Segretario Generale Cgil Puglia) a Sottosuolo di Antonio Abbate con la seguente motivazione: Per i temi trattati che mettono al centro lavoro, diritti e dignità della persona. La lotta al caporalato, una delle tante battaglie della Cgil è qui riproposta in una delle sue mille sfaccettature che rimandano al compromesso inaccettabile tra il ricatto occupazionale e la salute. Lo stesso che ha visto Paola Clemente morire di fatica e sfruttamento nei campi per due euro l’ora. Il messaggio che vogliamo passi attraverso questo lavoro cinematografico è quello di combattere per far vincere i diritti e la legalità senza compromessi. Solo così lo sfruttamento cesserà di esistere e solo in questo modo i nostri figli potranno credere che davvero un mondo migliore è possibile se quotidianamente lottiamo per conquistarlo.
Per il secondo anno, il Festival del Cinema Europeo, insieme al Rotary Club Lecce istituisce il Premio Rotary Club Lecce con l’intento di premiare uno dei film presentati al Festival che per tematiche e forma narrativa sia particolarmente vicino alla mission dell’associazione umanitaria: servire il prossimo, promuovere l’integrità e la comprensione internazionale. Il Premio Rotary Club Lecce va a “La ragazza col braccialetto” che con suggestione racconta un mondo di inquieti adolescenti. Il Rotary ha fatto dell’attenzione ai giovani uno dei cardini dell’azione globale investendo energie su programmi che coinvolgendo le nuove generazioni all’interno dei valori rotariani forniscono un’opportunità di sviluppo affinché si comprenda l’importanza dell’amicizia tra i popoli della comprensione internazionale e dello sviluppo della leadership internazionale e dello sviluppo della leadership personale per metterla al servizion degli altri.
Menzione Speciale Rotary Club Lecce al film “Heart wood”,  per la sensibilità e la delicatezza con cui ha evidenziato la ricerca delle nostre identità attraverso l’amore per la terra e le proprie radici.
Premio Cinecibo in tour assegnato da Donato Ciociola va a “The food club” di Barbara Topsøe-Rothenborg con la seguente motivazionePer lo spirito solare con cui racconta la riscoperta della vita nelle tre protagoniste, sottolineando i valori della convivialità e dell’accoglienza legati alla cultura del cibo e della tradizione italiana.
Il Premio Cinecibo in Tour è assegnato anche all’attore Michele Venitucci per il film di Barbara Topsøe-Rothenborg,  The food Club, in cui tratteggia con simpatia e precisione caratteriale il ritratto dell’accogliente chef Alessandro, capace di comunicare i valori della tradizione e della cucina italiana.
 
Premio Apollonio 150, a Michele Venitucci che, seguendo le proprie radici, ripercorre un viaggio enogastronomico tra le eccellenze della terra pugliese. Un’assonanza con la Cantina Apollonio che, grazie alla passione e alla lungimiranza dei suoi protagonisti, ha tagliato il traguardo del centocinquantesimo anno di vita.